Con l’entrata in vigore della nuova PAC 2023-2027, saranno numerose le novità per gli agricoltori italiani. Tra queste, spiccano alcuni concetti chiave: i pagamenti diretti, il greening, l’agricoltore attivo e sostenibile. In questo articolo, presentiamo tutte le novità della PAC 2023-2027, sotto forma di domande e risposte in modo da soddisfare tutte le curiosità degli imprenditori agricoli.
La Pac 2023-2027 ha una forte impronta ambientale e risente del Green Deal europeo e delle strategie From Farm to Fork e Biodiversity. Se l’obiettivo principale continua ad essere il sostegno al reddito degli agricoltori e la competitività del settore, subito dopo troviamo l’impegno per una agricoltura sempre più sostenibile.
Il nuovo modello Pac prevede il superamento dei Programmi di sviluppo rurale regionali attraverso l’elaborazione, da parte di ciascuno Stato membro, di un Piano strategico nazionale della Pac (Psp) che delinea una strategia unitaria per il sistema agricolo, alimentare e forestale le cui azioni dovranno concorrere al raggiungimento di 9 obiettivi specifici e di un obiettivo trasversale.
La PAC 2023-2027 porta dunque con sé diverse novità rispetto al passato, con un focus particolare su:
1. Sostenibilità e transizione verde
- Obiettivi ambientali più ambiziosi: una forte spinta verso la sostenibilità ambientale, con misure per ridurre l’impatto ambientale delle pratiche agricole. Tra queste, ci sono iniziative per proteggere la biodiversità, migliorare la qualità dell’acqua e ridurre le emissioni di gas serra.
- Ecocondizionalità: gli agricoltori dovranno rispettare standard ecologici per poter accedere ai finanziamenti. Questo include pratiche agricole più rispettose dell’ambiente, come la rotazione delle colture, la riduzione dell’uso di pesticidi e fertilizzanti, e la protezione del suolo.
2. Rafforzamento della posizione degli agricoltori
- La PAC 2023-2027 mira a garantire un sostegno più mirato agli agricoltori, soprattutto quelli più vulnerabili, come i piccoli e medi produttori.
- Pagamenti diretti: ci sarà un supporto economico tramite pagamenti diretti agli agricoltori, che saranno legati sia al numero di ettari coltivati che a criteri di sostenibilità.
3. Incentivazione dell’innovazione e della digitalizzazione
- L’UE vuole incentivare l’uso di nuove tecnologie e pratiche innovative per migliorare la produttività agricola e la gestione delle risorse naturali, come l’agricoltura di precisione e le tecnologie digitali.
4. Rural Development (Sviluppo rurale)
- Il nuovo programma mette un forte accento sullo sviluppo delle zone rurali, con investimenti per migliorare la qualità della vita nelle aree agricole e promuovere la diversificazione delle attività economiche nelle campagne. In particolare, si punta a migliorare le infrastrutture rurali, promuovere il turismo sostenibile e sostenere la diversificazione dell’economia agricola.
5. Meno burocrazia e maggiore flessibilità
- Un altro obiettivo è quello di semplificare la burocrazia per gli agricoltori, con misure più flessibili che consentano una gestione più semplice delle richieste di aiuto e dei fondi europei.
6. Cambiamento della distribuzione dei fondi
- Un altro cambiamento importante è il ridisegno dei pagamenti diretti, con una distribuzione più equa tra i vari Stati membri, e una maggiore attenzione alle aree meno sviluppate o agli agricoltori che praticano attività più sostenibili.
7. Concentrarsi su agricoltura resiliente e inclusiva
- La nuova PAC punta a rendere il settore agricolo più resiliente alle sfide globali come i cambiamenti climatici, le pandemie e le crisi economiche, promuovendo l’inclusione e il coinvolgimento delle giovani generazioni nell’agricoltura.
I Pilastri della Pac
Le risorse della nuova Pac
La buona notizia è che le risorse messe sul piatto da Ue e Italia (36,6 miliardi di euro) sono invariate rispetto alla scorsa programmazione e si dividono tra:
- Primo Pilastro, i pagamenti diretti, con 18,14 miliardi (il 49,5% del budget).
- Sviluppo rurale, con 16,40 miliardi (44,8% del budget).
- Sostegno settoriale, con 2 miliardi (5,7% del budget).
I pagamenti diretti (come il sostegno settoriale) sono regolati da norme uguali su tutto il territorio nazionale e si suddividono in cinque tipologie di pagamento. Mentre lo sviluppo rurale è deciso da ogni regione, le quali stabiliscono quali impegni adottare e il budget da allocare per ogni attività.